domenica 21 ottobre 2007

Impacchettare i ricordi


Ho compiuto il grande passo!
In effetti ora tocca alla mia generazione, è ciclica la cosa, arriva un momento nella vita in cui si sente la necessità di avere una propria casa, quel luogo in cui si desidera ritornare dopo il lavoro, un viaggio o una giornata faticosa.
In passato ho principalmente legato a questo termine mia madre , casa per me era il profumo misto di biancheria pulita e di cucina, la luce serale che filtrando dai vetri rendeva l'atmosfera ovattata, il bagno sempre inconcepibilmente pulito e il letti in ordine. Ricordo come dopo l'oratorio il sabato pomeriggio con le mani fredde e la bocca riarsa , per strada durante il rientro, mi pregustavo già l'arrivo a casa, il calore che mi avvolgeva aprendo la porta , mia mamma in cucina che preparava la merenda e la mia cameretta in ordine, che meraviglia, chissà se anche mia sorella prova le stesse emozioni!
In realtà durante alcuni meravigliosi anni della mia vita, casa per me era la mansarda in cui vivevo sopra ai miei, tornare a casa dopo l'università era il gatto sulla sedia a dondolo, il profumo d'incenso misto a vaniglia, una lampada dal lungo stelo accesa, una scrivania in disordine e un letto pieno di vestiti. Che anni fantastici, quello era il mio regno, la prima volta che sentivo un luogo essere solo mio , lo specchio del mio essere, lì potevo accogliere chi volevo, disegnare sui muri, cambiare quante volte desiderassi il colore alle pareti ma soprattutto rimanere ore in silenzio a leggere senza che alcuno potesse disturbarmi.
Oggi non ho una casa anzi ne ho avuto molte, anche se in realtà non le chiamerei così, piuttosto potrei dire che ho avuto molte...tane, luoghi in cui rifugiarmi per dormire, mangiare e lavarmi.
Ho dovuto affrontare almeno 5 traslochi in 4 anni, anche se ho ormai imparato a non accumulare e a non disfare mai completamente le valigie, traslocare mi stressa sempre tantissimo, riesce a caricarmi un'ansia... questa volta però mi fermerò nello stesso luogo un pò più a lungo...ebbene sì ho comprato casa, anzi è più corretto dire che abbiamo comprato casa, io e il mio moroso abbiamo deciso di ritagliare in Pragelato un nostro spazio,non si tratta ovviamente della casa dei nostri sogni , ma ciò che ci permettono le nostre finanze in questo momento,si tratta comunque di un nostro luogo che dovrebbe custodire parte della nostra vita quando siamo lontani, accoglierci con calore al ritorno dai nostri viaggi e coccolarci nelle lunghe sere invernali.
Ovviamente tutto questo mi riempie il cuore ,sono felice, mi piace in questi giorni entrare nell'appartamento e sentire che quella sarà finalmente di nuovo CASA.
Prima però devo affrontare il trasloco, sono giorni ormai che nel tempo libero impacchetto e dispongo, impacchetto e dispongo eppure ogni volta che giro lo sguardo continuo a vedere oggetti, fragili che si rompono, grandi che ingombrano, vestiti, coperte, lenzuola ,asciugamani e poverina anche Smeagol che non riesce bene a comprendere cosa stia accadendo e allora per mettere le zampe avanti mi porta 2 o 3 uccellini o topi al giorno, come per ricordarmi che anche lei ha un ruolo in casa e che non dobbiamo dimenticarcene.
Poverina mi fa una tenerezza! E si perchè in questi giorni che il nostro appartamento è da terminare ci trasferiamo a casa della mamma di Cala, un "appartamento di cortesia" in cui dovremmo stare per un mese per poi affrontare il trasloco definitivo!
Dunque la piccola Smeagol continua a dormire nel vecchio appartamento da sola tra scatole e fogli di giornale. Credo che sia la cosa migliore, in modo tale che lei entri per ultima nella casa già in ordine solo più da scoprire.
Mi fa impressione vedere tutte la mia vita inscatolata come una cucina dell’ Ikea :cucina 7 scatole, soggiorno 6 scatole, camera 3 scotole, bagno 3 scatole...vestiti 4 borsoni...e voilà tutta la nostra quotidianità si può ridurre a 19 scatoloni e 4 borsoni.
Mi viene una voglia di prendere e buttare via tutto solo per non avere lo stress di doverlo trasportare in un altro posto per poi spacchettare e disporre,spacchettare e disporre nuovamente.

In questi momenti mi rendo conto di come riusciamo a circondarci di cose inutili che stanno solo lì a prendere polvere e a occupare spazio eppure nonostante tutti i buoni propositi mi ritrovo sempre ad arrotolare nel giornale i ricordi...”ecco, qui in questo angolo della scatola metto i primi giorni di lavoro a Pragelato, laggiù che è bello grande le Olimpiadi, qui invece il giorno che ho conosciuto il mio fidanzato e vicino le prime uscite con gli sci, la Val Troncea, Giulia, mamma, Oscar.....”

3 commenti:

supermacvale ha detto...

Ho letto da qualche parte che il trasloco come quantità di stress è secondo solo alla perdita di una persona cara... Penso sia abbastanza vero. Tieni duro :)

Anonimo ha detto...

Io di traslochi ne ho fatti 2, anzi 3, beh, diciamo 2 e mezzo. Personalmente li ho sempre vissuti con una grande euforia! Finalmente realizzavo, ogni volta, un passetto in più verso la 'vita' che volevo. Di sicuro sono stancanti!
Da 8 mesi a questa parte sto vivendo nomade: il mio armadio è il borsone e giusto un cassetto per lasciare qualcosa... In un certo senso è una bella sensazione. Mi piace pensare che le cose + importanti della mia vita in fondo sono sempre con me, sono dentro di me.
Poesia a parte, il mio Mac mi aiuta. La mia musica, le mie foto, le email dei miei amici cari...
Ma avere una base, di legno mattoni o quel che lé, è nella nostra natura, no?
In bocca al lupo, non stancarti tanto e approfittane per buttare via la roba vecchia. :P

Baci.

Pri ha detto...

CIAO MONICA!!!
Che bello...mi hai scritto!
Ho buttato via parecchia roba, ma mannaggia ci sono sempre molti scatoloni!
Diciamo che una casa di mattoni è il luogo in cui tornare dopo tanto girovagare...è sempre bello!
Nonostante tutto la mia vita continua essere legata a una borsa, anzi a 3 borse: piscina, corsa e sci!Sempre in mano,sempre a portata...
Ti voglio bene
Un bacio
Priska