martedì 25 settembre 2007

Sentirsi stranieri


Ci sono luoghi in cui ci sentiamo subito a casa, altri a cui sentiamo di non appartenere ma che impariamo ad amare, e poi ci sono le volte in cui ti senti straniero in mezzo a tanta gente e vorresti capire quel diverso che hai di fronte, vorresti essere libero di comprenderlo ma ti rendi conto che è così lontano da te, così terribilmente inconcepibile da spaventarti.
Non mi piace sentirmi l'intrusa, la turista che arriva , ruba qualche foto qua e là, compra i manufatti locali e poi scappa va via verso il suo paese che ben conosce e in cui si sente protetta.
Preferisco instaurare un rapporto con i locali, riuscire tramite qualche parola detta nella loro lingua a rompere quel muro che separa le differenti culture, camminare per le vie dei paesi, fare la spesa e sentire che la gente si fida di te, che non sei messo nella categoria dei turisti che guardano e vanno via.
Eppure qui mi sento gli occhi puntati addosso, occhi sopra ai baffi e sotto i veli!
Non ho preso il primo aereo e nemmeno il secondo come mi suggeriva Simone, ma uno programmato da tempo e ho volato verso quell'unica persona al mondo che è fatta della mia stessa materia: mio fratello!
Io e Oscar siamo così simili quanto diversi, lui è più grande di me di quattro anni eppure tutti pensano al contrario, non sono mai sicura che le persone siano sincere quando dicono che è lui a dimostrarne meno , forse sono entrambe le cose...
In realtà io sono la sua sorella minore in tutto e per tutto, sia per prendermi le sgridate quando ritiene che abbia sbagliato in qualcosa, che fastidio quando con quel tono da essere superiore mi dice " Ma cosa fai...?" mi ricorda quando da ragazzini in mezzo ai suoi amici mi faceva diventare alta "così", sia nel sentirmi protetta camminando al suo fianco, credo che la medesima sensazione possa essere provata solo con un padre.
Non ricordo i tempi in cui mio padre viveva con noi , ma Oscar ha saputo riempire quella lacuna, la mancanza di una persona maschile nella mia vita, si è caricato sulle spalle la Priska adolescente e le ha insegnato a vedere il mondo con gli occhi da adulto.Eh si ,quante lavate di capo, quante ramanzine alla sera a tavola, ma anche tante risate e chiacchiarate notturne. Ricordo un' estate quando presa come sempre da tutti i miei pensieri, mi rifugiai qualche giorno sulle mie montagne, a casa di mio nonno, per cercare di affoggarli con la corsa e l'aria fredda. Non volevo vedere nessuno e credevo che nessuno potesse comprendermi fino in fondo.
Era notte e io sotto le coperte nel silezio montano scrivevo il diario che da sempre racchiude la mia vita, persa fra i tristi segni che la mia penna creava , sentii bussare alla mia porta, ebbi paura e non so nemmeno di cosa, quella paura che si ha quando si è bambini, priva di raziocinio, la medesima che si può provare nei sogni, aprii lentamente e me lo trovai di fronte, mio fratello con in mano la maglietta per dormire e delle cassette da ascoltare. Il calo della tensione mista al piacere di vedermelo di fronte mi fece battere forte il cuore e mi riempì gli occhi di lacrime. Coricata insieme a lui nel lettone ascoltando la sua musica, cancellai con un sol colpo tutte le mie angosce; il giorno dopo tornai a casa!
Caspita, devo abbassare il volume del mio mac , è arrivato il momento, il muezzin recita le preghiere con l'autoparlante, nonostante che sia qui da diversi giorni ormai, non mi ci sono ancora abituta e questa cantilena seguita da altre numerose provenienti dalle moschee vicino, mi stupisce sempre ,mi procura un immenso piacere e risveglia in me la consapevolezza di essere in un altro luogo, di avere la fortuna di essere libera e di viaggiare.
La libertà...si sentiranno libere sotto i veli queste donne che come fantasmi neri si aggirano per i bazar, vedo solo i loro occhi, mentre con le mani coperte da guanti toccano la frutta e la verdura, le loro tuniche che non lasciano trapelare alcuna forma, sfiorano le mie gambe felicemente scoperte...mi sento "l'altro", quello che non comprende, così come da adolescente, colma di pensieri, mi trovo a scrivere il mio diario ormai virtuale e attendere che mio fratello bussi alla porta.

2 commenti:

Simone ha detto...

sai come rendere partecipi gli altri con le tue parole... sai trasmettere i sentimenti... mi domando se anche io proverò la stessa cosa all'inizio.. mi domando se il mio senso di estraneità (si dice?) sarà così forte o magari anche di più... chi lo sa..
per il momento vivi questi sentimenti con tutta te stessa.. perchè sono rari sentimenti così forti ma così difficili da assaporare nel verso giusto... un abbraccio forte forte e un ringraziamento a chi sa ancora incantare con le parole...
S.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu